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Messaggio  Cizzart Sab Lug 18, 2009 9:20 pm

Sono contento di vedere una bella e animata discussione, soprattutto utile.
saluti alla community!!
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Messaggio  enzlu Mar Lug 07, 2009 7:14 pm

l'indirizzo provvisorio di quando trasmette è:

http://lisciradio.dontexist.com:8000/

naturalmente sono solo prove ancora in attesa di autorizzazione.
Buon ascolto!
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Messaggio  michele Mar Lug 07, 2009 1:54 pm

Complimenti per l'idea e soprattutto per la sua realizzazione...soprattutto allo studente che ha dato una mano, non è da tutti credere in qualcosa in cui nessuno, a parte il professore con cui stai collaborando, crede.
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Messaggio  admin Gio Giu 25, 2009 8:02 pm

Cari amici,
sono davvero entusiasta - come molti, a quanto vedo - della web radio, quindi un grosso in bocca al lupo ai promotori.
Ovviamente sono disponibile a pubblicizzare l'iniziativa con link su www.itacamedia.it, e su www.calitritradizioni.it ; riguardo ad una presenza anche sul sito della scuola, occorre ovviamente l'autorizzazione del preside.
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Messaggio  Junio Gio Giu 25, 2009 12:48 pm

Quanto alle università: la tua formazione dipende da te!! Devi imparare ad usare il tuo tempo in maniera produttiva. Evitare accuratamente "l'uso paesano della città". Non chiedere 'programmi': fatteli!. Quando ero studente universitario di ingegneria, ho seguito per due anni il corso di "Storia del Cinema" all'Orientale a Napoli e per due giorni ogni 15 giorni circa, quando potevo, andavo al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, per cercare di entrare e seguire ed imparare, non mi lamentavo che a Ingegneria non ci fossero corsi di cinema. In realtà mi "lamentavo" di altro!! (ah, ah, aahh!!javascript:emoticonp('Very Happy'javascript:emoticonp('Very Happy'))javascript:emoticonp('Very Happy') Very Happy
... e non me ne fregava alcunchè se qui a Calitri ero "marziano": era la mia vita!! e l'accudivo come meglio non potevo! (non sempre però).
QUOTE EnzLu


veda prof il seminario non era diretto in modo specifico ai ragazzi del primo corso ma io ci sono andato lo stesso per mia curiosità(la madre di tutte la scoperte)..ho saltato anche 2 lezioni per assistervi!! quando sono tornato a casa mi sono messo sotto per riparare il gap ma comunque contento per aver appreso qualcosa di nuovo......m'so m'parat a cambà come si dice a calitri!!!!.......forse qualche intervento in inglese non l'ho capito ma sentir parlare è formativo......
per quanto rigurda l'università sono stato fortunato perchè c'è gente che al posto di comprare le macchinette del caffe usa il soldi per creare bacini culturali.....alla faccia dei fondi striminziti del MIUR!!!!!!
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Messaggio  Junio Gio Giu 25, 2009 12:34 pm

1,47 miliardi per la banda larga in Italia
Illustrato il piano del Governo per la cancellazione del Digital Divide entro il 2012.


Un piano da 1,47 miliardi di euro, con l'obiettivo di portare la banda larga su tutto il territorio nazionale, eliminando cosìil Digital Divide.

E' questo il piano del Governo, così come illustrato dal vice ministro dello Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, in risposta alle sollecitazioni di Francesco Caio, convinto che sia necessario e fondamentale l'intervento pubblico per il definitivo sviluppo della banda larga in Italia.

Per offrire a tutti i cittadini connessioni da almeno 2 megabit saranno necessari 763,85 milioni per le opere civili, 617,66 milioni in hardware e software e 89,81 milioni in attività di progettazione.

Questo, per lo meno, in linea teorica. Perchè resta da capire da dove arriveranno i fondi necessari.
800 milioni, secondo quanto dichiarato da Romani, sarebbero quelli già stanziati in precedenza per la stessa finalità e ora all'esame del Cipe. A questi dovrebbero aggiungersi i fondi Fas per le aree sottoutilizzate, e i fondi europei destinati, per l'appunto alla realizzazione della banda larga in Europa.
Non dovrebbe mancare l'impegno dei privati, sui quali il Governo conta per almeno 210 milioni di euro.


fonte:www.01net.it/.../0,1254,0_ART_99511,00.html?lw
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Messaggio  enzlu Gio Giu 25, 2009 12:33 pm

(mentre scrivevo sono stati pubblicati altri commenti, ma comunque credo di non uscire fuori tema se propongo comunque i contenuti che avevo preparato)

Non intendo metterla \'in politica\', tanto perdiamo tempo, o perlomeno andrebbe meglio sviluppato l\'intervento. Fatto così risulterebbe il solito lamento del solito italiano di fronte al solito governo che fa le solite cose eludendo le solite attese. Non mi piace fare così.

Quanto alle università: la tua formazione dipende da te!! Devi imparare ad usare il tuo tempo in maniera produttiva. Evitare accuratamente \"l\'uso paesano della città\". Non chiedere \'programmi\': fatteli!. Quando ero studente universitario di ingegneria, ho seguito per due anni il corso di \"Storia del Cinema\" all\'Orientale a Napoli e per due giorni ogni 15 giorni circa, quando potevo, andavo al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, per cercare di entrare e seguire ed imparare, non mi lamentavo che a Ingegneria non ci fossero corsi di cinema. In realtà mi \"lamentavo\" di altro!! (ah, ah, aahh!!)
... e non me ne fregava alcunchè se qui a Calitri ero \"marziano\": era la mia vita!! e l\'accudivo come meglio non potevo! (non sempre però).

Adesso vediamo come procede l\'interesse e vediamo di costruire qualcosa di interessante ed utile per il futuro, altrimenti questo spazio che ci è stato offerto è sprecato, ed è un peccato.

P.S. non credo che sia vero che l\'apertura del mercato porti economie di scala: a mia memoria non è mai accaduto! Nell\'economia planetaria dei monopoli queste argomentazioni servono solo alla propaganda: convincere i più riottosi ad accettare nuovi \'assiemaggi\' di società per \'rimodellare\' i monopoli in ogni campo. I monopoli non hanno mai fatto gli interessi dei popoli su cui dominavano: li hanno solo sfruttati.

Faccio un esempio pratico: ora c\'è la psicosi del risparmio energetico: ebbene nel mio studio professionale negli ultimi due anni ho consumato circa 10 KW di energia ossia forse 0,03 KWh al giorno secondo le cifre riportate in fattura. Com\'è che continuo a pagare sempre 42 euro al mese? Quanto ca$$o costa il contatore che all\'atto dell\'allaccio ho già pagato circa un milione di allora?? Il realtà allora ogni mio KW di energia è costato circa 500 euro. E che \'maronna!\' Quindi non è vero che chi risparmia sui consumi paga di meno. I veri (!!) costi sono quelli di \'abbonamento\' che non sono mai serviti a migliorare i servizi (vedi rete elettrica e telefonica) ma solo a migliorare gli stipendi di troppi poco_facenti!
Ciao, neh!

EnzLu
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Ultima modifica di enzlu il Gio Giu 25, 2009 12:36 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio  Junio Gio Giu 25, 2009 12:31 pm

TECNOLOGIA & SCIENZA Rapporto commissionato da Agcom: solo 10,7 milioni di utenti
tra gli ultimi posti in Europa, sorpassati da Spagna e Slovenia
Banda larga, l'Italia che arranca
"E' un paese spaccato in due"
Adsl, forte divario tra città e campagne. Per colmare
queste lacune "serve uno sforzo corale del sistema paese"

di ALESSANDRO LONGO


È IL QUADRO di Italia spaccata in due quello che emerge da un rapporto appena pubblicato da Agcom (Autorità Garante delle Comunicazioni) e curato da Between, società di consulenza del settore ICT, per quanto riguarda la banda larga. Ed è un'Italia divisa sotto tanti aspetti, che insieme ci allontanano dal resto dell'Europa Unita e che minacciano lo sviluppo economico del Paese. Il problema principale, che emerge dai dati di Between, è che gli utenti banda larga italiani sono solo 10,7 milioni (a marzo 2008). Dato che ci pone tra gli ultimi posti in Europa, per diffusione della banda larga: ormai anche la Spagna e la Slovenia ci ha superati e il Portogallo è un soffio alle spalle.

Il problema è noto, ma il rapporto lo mette in una luce nuova: per due motivi. Primo, perché si vede come la scarsa diffusione è in realtà sintomo di problemi profondi del nostro Paese, punta dell'iceberg di un problema più grosso, che è appunto quello di un Paese diviso in due. Da una parte, coloro che abitano in città medio-grandi, dove c'è tutto: la concorrenza è evoluta, le offerte sono competitive, economiche e veloci; dall'altra, i piccoli comuni, dove la banda larga, se c'è, è un piatto monotono di offerte. Altra spaccatura: tra coloro che hanno il pc (i quali spesso hanno anche la banda larga) e coloro (la maggior parte) che non ce l'hanno.

Secondo aspetto originale, nell'analisi di Between: in futuro potrebbe andare peggio, nel confronto con l'Europa, perché ci sono poche speranze che l'Italia possa fare grossi passi avanti in questi molteplici aspetti. "A meno che non ci sia uno sforzo corale del sistema" (scrive Between), cioè del governo e dei vari soggetti responsabili delle infrastrutture del paese.

In particolare, secondo Between, è la scarsa diffusione dei pc (49 per cento degli abitanti, fonte Eurostat) la causa principale dei ritardi sulla banda larga. Per diffusione della banda larga tra utenti di pc, infatti, l'Italia balza al quarto posto della classifica europea. Serve quindi aumentare l'alfabetizzazione degli italiani (come ribadito nei giorni scorsi anche da Franco Bernabe', amministratore delegato di Telecom Italia, a un convegno romano). Between assolve invece i prezzi della nostra banda larga: sono persino migliori rispetto alla media europea.

Nemmeno la scarsa diffusione dei pc sembra dipendere da motivi economici (da noi c'è una certa concorrenza sui prezzi), ma solo da fattori culturali e dal sistema scolastico. Bernabè ipotizza che molte cose cambierebbero se la Pubblica Amministrazione desse il buon esempio, adottando le nuove tecnologie per dialogare con il cittadino. L'informatica penetrerebbe così nelle vite quotidiane delle persone e crescerebbe la voglia e l'esigenza di dotarsi di un pc.

A causare i ritardi della banda larga c'è, in subordine, un altro fattore (stima Between): le infrastrutture. Sono distribuite in modo poco omogeneo nel Paese. Gli investimenti degli operatori alternativi a Telecom in infrastrutture (di "unbundling local loop") sono tutti concentrati su un 50 per cento della popolazione (nelle città più ricche), il che riduce la varietà e la convenienza delle offerte disponibili per metà degli italiani.

Forte divario anche tra città e campagna. L'Italia ha una copertura Adsl, in generale, nella media europea. molto sotto la media, invece, per copertura Adsl nelle campagne (peggio di noi solo Cipro e Malta). Quest'ultimo però è un dato di fine 2006 (non ce ne sono di più aggiornati), quindi forse adesso il confronto con l'Europa è migliorato, per lo sforzo recente di Telecom di portare Adsl a velocità limitata (a 640 Kbps) nelle zone più critiche.

Le speranze per il futuro sono però in generale poco rosee, riflette Between. Per diffusione del pc "difficilmente" si arriverà al 60 per cento nel 2010, quando molti altri Paesi europei saranno ormai all'80 per cento. Qui si confida nella diffusione dei pc portatili e soprattutto dei computer economici (ce ne sono da 299 euro), che in Italia si stanno vendendo molto bene nell'ultimo anno: un successo che ancora non viene calcolato nei dati Eurostat consultati da Between (relativi al 2006); già adesso la situazione potrebbe essere migliore di quella descritta.

Tuttavia, c'è un'altra brutta notizia, riporta Between: le nuove connessioni banda larga (a 50 e a 100 Mbps), in arrivo, nel medio periodo saranno solo nelle metropoli del Centro Nord, secondo i piani Telecom, il che renderà più profonda la spaccatura dell'Italia in due.

Tecnologie alternative all'Adsl possono alleviare i problemi: è dei giorni scorsi l'annuncio di Aria, che coprirà presto con il WiMax 100 comuni non raggiunti da Adsl.

Laddove però l'arretratezza delle connessioni è causata dall'assenza di fibra ottica nel sottosuolo, nessuna tecnologia può dare velocità elevate.
Allora davvero le speranze sono riposte nel sistema Paese: il sottosegretario allo Sviluppo Economico Paolo Romani ha annunciato ieri che partiranno entro fine anno i lavori della task force per dotare l'Italia di nuova generazione. Obiettivo, coprire con la banda larghissima (oltre 20 megabit) tutti gli italiani entro il 2013.

Il convegno di Between sulle tlc appena svoltosi a Capri, però, ha fatto emergere dai vari interventi che "adesso non ci sono risorse né pubbliche né private per creare una rete di nuova generazione in Italia", dice Cristoforo Morandini, vice presidente della società. È probabile quindi che nell'immediato i soggetti della task force (tra cui ci sono gli operatori, Ferrovie dello Stato, Poste Italiane e altri) solo si impegneranno a trovare una via comune per la nuova rete. I fatti domani, quando ci saranno i soldi.


fonte REPUBBLICA.it
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Messaggio  Junio Gio Giu 25, 2009 12:18 pm

pochi mesi fa ho assistito a un bellissimo convegno presso la mia facoltà che aveva per tema la Silicon Valley:il futuro tecnologico dell'umanità.
sono intervenuti molti professori stranieri (indiani, inglesi da Oxford, americani dal MIT.....e manager italiani come i Riello che hanno fatturato grazie alla green-economy +120% e danno lavoro a paesini poco piu' grandi di Calitri) i temi trattati erano la e-economy, la green-economy, the power of technology....
oramani uno Stato per essere competitivo nel mondo non ha piu' bisogno delle infrastrutture base e reali ( qui pure quelle mancano) ma anche di una rete internet wireless open per tutti....una rete separata ormai delle obsolete linee in rame che permetterebbe a tutti , anche in piazza o al bar, di collegarsi al web e fare acquisti....oppure , se la rivoluzione brunetta va in porto, relazionare in modo facile e veloce con la pubblica amministrazione....perchè tra qualche anno quasi tutti ,per moda o bisogni professionali compreremo dispositivi sulla falsa riga o piu' prestanti dell'iPhone 3G S.
un pregio della rete è la polverizzazione delle offerte sul mercato globale con una concorrenza vera, affiatata che permette di fare acquisti veloci, confronto dei prezzi e risparmi sull'ordine delle due cifre su ogni prodotto......per non parlare del risparmio che ogni persona fa su trasporti spostamenti(va in negozio e non trova quello che vuole e allora va in città ecc..)
basti pensare che in Europa solo la SwissCom sta ultimando la rete a banda larga e la fibra ottica peraltro rientrando nel budget stanziato e nei tempi di contratto..segue a ruota la Svezia.......in Italia siamo sull'ordine del 10-25% e servirebbere ancora anni e soldi.....piu' soldi del previsto!!!(fonte Sole 24 Ore e The Economist)

il problema del digital divide interessa tutta la classe politica a partire da Montecitorio........
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Messaggio  Junio Gio Giu 25, 2009 12:00 pm

io credo che il problema non siano solo gli ammonistratori/politici ma la cultura della gente e sopratutto il problema risiede nelle università campane che tolte le dovute eccezioni non si affaciano al futuro o a temi attuali.
molto spesso temi come la e-commerce, la green-economy ecc.... sono arabo tra i giovani........quando provo a tirar su un discorso mi guardano dal basso verso l'alto....tanto è piu' importante prendere 30 e basta che pensare( REGOLA DELLE 10 P)!!!!!!!! la filosofia in queste terre, per tutto, è tanto ci pensa Silvio o chi per esso!!!!
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Messaggio  Junio Gio Giu 25, 2009 11:51 am

si a me interessa.....
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Messaggio  caniodica Gio Giu 25, 2009 11:31 am

A questo punto credo che dovremmo iniziare due nuove discussioni, una riguardo all'Open Source, un'altra riguardo i disagi tecnologici delle nostre terre, o per gli anglofili e gli anglofoni, il "digital divide". Sempre se a qualcuno interessa, ovviamente. Una discussione a due io e Enzo la possiamo fare anche di persona, oltre che sul forum...
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Messaggio  enzlu Gio Giu 25, 2009 12:28 am

Ok Congeliamolo.
So che è difficile. In realtà stavo pensando di scrivere qualcosa sull'Open Source (magari la storia, come facevamo sul giornalino, c'è l'ho ancora tutta pronta) da qualche parte. Ovvero incentivare la lettura del libro di Raymond "The Cathedral and the Bazaar" in cui si spiegano bene i due sistemi con i quali si sviluppa il software: a Cattedrale (proprietario) o a Bazaar (open source). Chissà, vedremo all'ora.

Ti ringrazio del fatto che citi l'articolo su Platone e che lo ricordi ancora! Fu una buona lettura. Se pensi che su questo spazio si possa cominciare a discuterne, apri un post e cominciamo a scrivere e commentare. Ma mi pare che gli altri frequentatori non siano interessati.

Quanto "al flusso su un server" abbiamo creduto di poter fare "da noi" due cose:
1)- essere capaci di impiantare un server-radio, e farlo in una scuola (la tua scuola, per sempre), il che non è proprio una cosa agevole e 'normale', se non a parole;
2)- per evitare di dover passare come "flusso" ossia come "brani a parte" anche gli interventi parlati; in sostanza la parte parlata nella gran parte dei casi risulta "un brano" come tanti passato e mixato "tra" gli altri. Noi desideravamo una radio con tutte le caratteristiche normali, come il mixato voce-sorgente, salvo che trasmettesse via cavo e non via etere. Cio' avevamo in testa e solo questo abbiamo cercato ed ottenuto. Nulla di speciale (seh!, seh!).

Quanto al "digital divide" che come sai chiamo "segregazione tecnologica" (mi sembra più facile da capire e non obbliga ad usare astrusi termini "anglosassòni", mi onoro di esser figlio della cultura greca e romana che ha insegnato al mondo a pensare e non accetto di buon grado di "premere 'start=INIZIARE AD USARE' per chiudere=FINIRE DI USARE' un programma! Lo faccio ma non lo gradisco e lo sai.
Penso che molti dei nostri amici e concittadini neanche si rendano conto di quanto distanti siano dalle "medie" prestazioni tecnologiche attuali del mondo della comunicazione: penso all'elettronica del Giappone, degli U$a, della Inghilterra e della stessa Germania (trascuro per ipocrisia Singapore e la Corea): quanti anni dovranno passare prima che giungano qui i loro attuali gadgets elettronici, se mai arriveranno, e penso pure al perché siamo costretti a pagare tantissimo per le connessioni "lente" alla rete quando negli U$a la connessione è fornita standard con la linea telefonica come se fosse una funzione ormai associata al telefono. Le scuole e gli studenti non pagano. Qui ci prendono 20 euro al mese (288 euro/anno iva comp.) per avere 7,2 mega miserabili (dove arriva!, penso ad Aquilonia, a Morra, a Guardia a certe zone di Lacedonia e a tanti altri piccoli comuni) dove si viaggia ancora a 52K con abbonamenti "a consumo", "roba da matti" come dice Mike.
Penso ai ragazzi di tanti posti che saranno tagliati fuori da qualsiasi "connessione" con il verso che ha preso il mondo; penso alle tecnologie che in queste aree non arriveranno mai, o arriveranno a costi spaventosi, qualcuno, vedrai, ci dirà: "sapete sono l'ultimo (in senso stretto! dico io) ritrovato della tecnica!! ... e allora ..."
Parlare di queste cose ai nostri concittadini, che pure affettuosamente stimo, è come parlare di libertà ad un schiavo o, il che è più facile, è come descrivere non solo la luce, ma un colore!! ad un cieco!.

Quanto agli amministratori ... ma lascia stare!
Quelli in genere non ci credono di essere tanti cretini, su nessun argomento! Pensano di essere "tanto furbi" da sapere e da saper valutare. Che il buon dio ve la mandi buona.

EnzLu

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Messaggio  caniodica Mer Giu 24, 2009 8:30 pm

Dunque congeliamo l'argomento brevetti. Magari apriremo un nuovo topic per parlare dell'Open Source, della GNU Foundation e, perchè no, di come l'avrebbe pensata Platone all'Accademia... Very Happy
Detto questo, il problema della banda per ora non si pone, visto che il progetto deve ancora decollare... Solo che non capisco perchè è stata scartata l'idea di passare il flusso a un server, il quale poi smisti tutte le richieste ai vari ascoltatori. Ma magari potremo far capire alla gente cos'è il Digital Divide... Potessero capirlo anche quelli che ci amministrano!
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Messaggio  enzlu Mer Giu 24, 2009 6:10 pm

La questione dei brevetti l'ha messa Antonio e noi in verità non ci avevamo neanche pensato.
Del resto non abbiamo 'inventato' alcunché. Se non una procedura che permette di evitare lo streaming anche della voce.

Per fare questo abbiamo 'addomesticato' del software che già esiste ma che ancora non riusciva ad avere tale prestazione pur avendone le potenzialità. Ecco questo l'abbiamo effettivamente fatto o perlomeno abbiamo messo su un perfetto mix di ciò che il software faceva già e ciò che poteva fare. Mettiamola così, perché è già tanto.

Quanto alla larghezza di banda le cose sono più complesse:
- attualmente il server che abbiamo può assistere richieste "illimitate" (se guardiamo al server stesso , ma limitate dalle risorse ram dell'hardware);
- con le risorse di banda attuali "7.2 Mega" il picco teorico di ascoltatori cui possiamo far fronte è di 225 ascoltatori contemporanei (come picco), con codifica del canale a 32K, quindi con un ascolto reale di circa 200 utenti in contemporanea;
- nel caso di allargamento della banda fino a "20 Mega" il picco teorico sarebbe di 625 ascoltatori (come picco), sempre a 32k, con un ascolto 'reale' di circa 550-600 utenti;

Abbiamo pure pensato che in caso di successo clamoroso le possibilità possono essere:
- si fa uno sharing delle trasmissioni parcellizzando i contenuti ossia una sorta di "multipoint a multipoint" (non broadcasting), cioè UNA radio che trasmette i suoi contenuti contemporaneamente da PIU' STAZIONI; cioè la radio centralizza la gestione e decentra le trasmissioni: tante radio ognuna delle quali trasmette in contemporanea "un pezzo" della Radio complessiva. Una "costellazione di radio-emittenti" le cui trasmissioni rappresentano "l'insieme unico" della Radio-Madre.
- oppure si potenzia la banda fino alla saturazione, ma non dipende da noi;
- oppure si passa alle onde radio, segnale terrestre, analogico o digitale, o digitale satellitare.

MA E' ANCORA UN SOGNO LONTANO. Il bambino è appena nato e non è il caso di chiedere già la tesi di laurea in attesa che cresca!!!

Come si comprende la strozzatura non dipende dalle nostre ipotetiche macchine utilizzate, ma solo dalla(e) società fornitrici del sevizio di connessione!!! Per la precisione nell'area di Sant'Angelo dei Lombardi non è possibile ottenere più di 7 mega.
Qui si apre un capitolo amarissimo di discussione sulla nostra terra che ho fatto già tante volte: noi siamo vittime di "segregazione tecnologica" alla stessa maniera con la quale i ghetti neri erano segregati razzialmente negli anni cinquanta e sessanta negli u$a.
Infatti sia loro che noi NON ESSENDO CONSIDERATI REMUNERATIVI SUL PIANO COMMERCIALE siamo come le vacche destinate al macello (dategli da mangiare "che eja è", tanto o quello o niente!): dobbiamo accontentarci di tecnologie vecchie o addirittura obsolete, spacciate per grande tecnologia, perché le aziende usano le nostre povere realtà per rifarsi dei costi sostenuti per investimenti in nuove tecnologie nelle aree urbane. Lì la competizione economica impone le nuove tecnologie, noi ne paghiamo i costi, perché paghiamo salato ciò che per altri è già obsoleto.
Evito di dire che gli amministratori, che nella gran parte non capiscono un ca$$o di tecnologia, investono migliaia di euro di fondi pubblici in tecnologie obsolete spacciate per efficienti e moderne (es. HDSL ai comuni di questa area).
Chissà se verrà il giorno in cui pubblicamente si potrà parlare di tutte queste cose?

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Messaggio  caniodica Mer Giu 24, 2009 5:28 pm

enzlu ha scritto:la nostra radio invece è in grado di inviare il segnale direttamente dal proprio computer, anzi potrebbe farlo qualunque utente (beh, non proprio tutti) da casa propria
Domanda di natura tecnica: magari con pochi ascoltatori è possibile inviare il flusso, a 32Kbps o 64Kbps, direttamente dal proprio pc, ma se gli ascoltatori iniziassero ad essere centinaia e centinaia, come ovviare al problema della banda (in upload)?

Seconda domanda: avete scritto un software vostro che vi implementa il server radio? In caso contrario, cosa ci sarebbe da brevettare? Forse l'idea di fare una radio?
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Messaggio  Junio Lun Giu 22, 2009 6:23 pm

per quanto ne so mi riesce piu' facile usare Open Office che il pacchetto Microsof Word.....
senza contare che i programmi Open non hanno bisogno di tutti quegli innumerevoli aggiornamenti che la piattaforma di Gates chiede di scaricare ogni volta che ti colleghi a internet....


per il pc portatile tipo Asus EEE io ho tolto Windows è ho installato UBUNTU....che va a meraviglia e lo posso caricare su una penneta usb da 1 GB e quando la metto sul pc di casa mi carica dalle pennetta tutti i file con l'auto-play...cosi posso trasportare dove voglio il mio sistema operativo!!!!!!
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Messaggio  enzlu Lun Giu 22, 2009 5:51 pm

perché dici queste cose?

ma quando hai deciso (il Tu è ovviamente impersonale) di usare Word per esempio l'hai dovuto imparare o lo sapevi usare perché lo conoscevi 'dalla nascita'? Quando hai deciso di usare i software per l'audio, per i video, per la grafica, per lo svago, per il divertimento, per il telefonino ecc l'hai fatto perché li sapevi usare già alla nascita o perchè hai necessariamente deciso di impararli, in tempi che a te interessato sono sembrati brevi?

La mancanza di tempo o di voglia è una scusa, plausibile, ma pur sempre scusa. Ogni software ci costringe a essere 'studiato' prima di essere usato. Perché dovrebbe essere diverso per l'Open Source?. Certo che va studiato. se invece PER PRIGRIZIA uno non è disposto a farlo allora è bene che diventi vittima dei "venditori" di software, oppure ipocrita_pirata_italiano_tipico. Pubblicamente difende i diritti dei software proprietari ad essere protetti, privatamente li scarica e li usa; e magari mette in giro pure la voce che quelli Open Source richiedono tempi lunghi per essere usati e sono complicati.

Vedi il tempo non è un fattore critico né lo è la complessità delle cose. l'unico fattore critico vero è la propria disponibilità a modificarsi negli atteggiamenti e nella conoscenza. Secondo le antiche culture e le antiche scritture.

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Messaggio  A.DiCarlo Lun Giu 22, 2009 5:29 pm

Avevo scritto un messaggio ed ora mi tocca modificarlo perchè hai già risposto ad un altro. Mad

Riguardo l'open source ed all'informazione in genere, è vero: bisognerebbe informarsi prima di scegliere e di acquistare.

Informarsi richiede però tempo e, molto spesso, anche competenza, perchè potrei trovarmi a chiedere informazioni a Wanna Marchi e ritrovarmi ugualmente fregato.

L'open source richiede, spesso, un po' di lavoro per poter essere utilizzato, più il fatto di dover imparare un nuovo software. Non tutti ne hanno il tempo, la voglia o l'interesse, per cui decidono di utilizzare il sofware o l'hardware o qualsiasi altra cosa, che gli consenta di fare quello che gli interessa senza rubare tempo agli altri interessi/impegni.

Se mi devo mettere in macchina per un viaggio, non voglio dovermi studiare prima l'impianto elettrico per capire come effettuare i collegamenti tra la batteria, il motorino d'avviamento e la chiavetta d'accensione, voglio poter girare la chiave, dare gas ed andare.

È chiaro che, come ritengo giusto retribuire chi ha avuto l'idea, ritengo anche giusto retribuire chi ha lavorato per renderla fruibile.

P.S. a casa mia non ci sono CD/DVD/Software pirata.

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Messaggio  enzlu Lun Giu 22, 2009 4:53 pm

Capisco pure che per chi abbraccia l'antico credo che "nessuno da' niente per niente" risulta difficile accettare che ci siano persone che come noi regalano le cose senza chiede alcunchè in cambio.
Un caro amico ragioniere, poiché non volevo essere pagato per dei programmi informatici che gli avevo fornito gratuitamente per la sua ditta, spiegandone i motivi, mi disse una volta: "così mi metti in crisi, perché a me hanno insegnato a scuola e nella vita che devo prendere soldi in cambio delle cose, perché è il principio di un sano commercio".

Eppure basta informarsi e guardarsi intorno. Comunque evidentemente devo essere ancora più esplicito.
Dunque vediamo:
1)- supponiamo che abbiamo "inventato" qualcosa, nel nostro caso una grande cosa: la possibilità data ad ogni essere umano di farsi la propria radio da casa o da dove preferisce;
2)- qualcuno "ci ruba l'idea" per poterla sfruttare a fini economici e farci i soldi secondo un vecchio modo di concepire i rapporti economici;
3)- noi "pubblichiamo i nostri studi" attraverso i canali di diffusione del software, attraverso le 'fanzine', i blog, i siti, i portali, l'e-mail, eccetera, dando ogni istruzione e guida, sui software, sull'ardware e sui modi con i quali questo straordinario risultato può essere attuato da chi lo desidera.

DOMANDA: avendone bisogno un ipotetico utente utilizzerà le guide e le dritte che troverà liberamente nel mondo Open Source oppure come dite voi "comprerà" le medesime cose messe in commenrcio da quell'ipotetico 'imprenditore' che all'inizio di questo ragionamento ce le ha rubate ???
La risposta sembrerebbe essere ovvia. Eppure ....
Eppure c'è, in Italia in particolare, anche una terza variante alla due ipotetiche risposte possibili come sopra esposte. E cioè il comportamento idiota dell'italiano medio-idiota: ruba esso stesso il software (scaricandolo dalle reti di condivisione peer-to-peer) preparato dall'imprenditore che l'ha rubato a noi, poi lo cracca e lo sfrutta, pensando così di vivere bene, libero e tranquillo. E è proprio contro questi ultimi residui cretini che combattiamo fortemente.

Come si capisce la risposta non è ovvia. E vanno spiegate alcune cose. Noi siamo immersi nel mondo della comunicazione quindi chi, prima di intraprendere una qualsiasi attività, pratica o intellettuale, non si informa decentemente rischia di commettere due gravi errori di comportamento, in realtà due reati contro se stesso.
Da una parte "non informandosi" cioè non aumentando la propria conoscenza sarà sempre più isolato dal resto del mondo e tagliato fuori dalle decisioni importanti; poi, in più, rischia di comportarsi come un pirata, o più chiaramente di togliere il pane a chi di questo lavoro vive e di essere esso stesso sfruttato economicamente.

Vedete penso che chi non si informa oltre a essere arretrato culturalmente è pure sfruttato economicamente.

Infatti è facile capire che il furbastro che ruberà la nostra l'idea, come dite Voi, non danneggia economicamente noi che non chiediamo niente, ma verrà a rubare i soldi a Voi e cioè quelli che non si informano, quelli che ritengono che ci voglia "la protezione delle idee": i furbastri l'idea l'hanno avuta (rubarci i contenuti) e la proteggono (rubando soldi a voi).

EnzLu.

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Messaggio  oile Lun Giu 22, 2009 12:56 pm

Sei stato abbastanza chiaro e non ti nascondo la mia ammirazione ed approvazione al tuo "credo" (...ai tempi d'oggi poi...) ma condivido anche il suggerimento di Antonio : non c'è il pericolo che qualcuno possa sfuttarvi?

oile

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Messaggio  enzlu Lun Giu 22, 2009 12:35 pm

@Antonio e ai tanti 'Antonio':

IO SONO CONTRO I BREVETTI!!!! MI viene la nausea solo a sentirne parlare. Solo alcuni parlamentari dementi italiani si sono prefissi l'idea (e che è un'idea?) di brevettare le idee. Perfino nei paesi dell'Africa nera (come si diceva un tempo, ora non si può più dire perché le loro classi dirigenti si laureano alla Sorbona di Parigi!) hanno abbandonato questa folle cosa. Perfino la patria di ogni brevetto, gli U$a (e getta), ha abbandonato la convinzione criminale della brevettabilità delle idee. Solo noi fessi italiani siamo rimasti sulla faccia della terra a difendere una simile porcata.

Ma come fate ad andare appresso ancora a queste cose? Faccio un esempio: se ci fosse (come si sta tentando di fare) una simile legge, allora una mattina qualcuno si alza, E BREVETTA L'IDEA DEL PANE!! Badate bene non il tipo di pane che forse si potrebbe sottoporre a brevetto pure oggi, no!, MA L'IDEA DEL PANE!!!! per la miseria!!!! E da quel momento chiunque voglia o debba FARE IL PANE DEVE PAGARE I DIRITTI SUL PANE A CHI NE HA BREVETTATO L'IDEA.
Subito dopo si brevetterà l'idea di acqua!. Penso ai paesi GIA' poveri! Penso all'idea di fiammifero, all'idea di piatto, di cucchiaio, di forchetta, all'idea di RUOTA !!!. all'idea di terra, all'idea di albero, all'idea di pesce, ecc. MI vengono i brividi. SARA' LA FINE DEL MONDO!!!!!

Io sono contrario a qualsiasi restrizione di libertà degli uomini e delle cose.
Appartengo, e ne sono orgoglioso, alla FSF Free Software Foundation di Richard Stallman e del suo progetto GNU (digitare 'Stallman' su Wikipedia, oppure 'http://www.fsf.org/' prego), supporto e difendo tutto il movimento Open Source internazionale perlomeno dal 1995. I programmi e tutto il resto li scrivo (se so) e li regalo. REGALO!!! E non sono fortunatamente il solo. C'è la NASA che diffonde i suoi software su canali Open Source, c'è l'UNESCO che fa altrettanto per aiutare i popoli e le nazioni in difficoltà. I nostri software sono usati da milioni di persone.

Basta pensare ad Apache, il server web più diffuso al mondo: il migliore. C'è LINUX e tutte le sue distribuzioni, la serie dei BSD, da cui deriva parte del codice di MAC OSX Leopard (deriva da FreeBSD, dico free!), C'è Firefox browser web, The Gimp manipolatore di immagini, Blender per la grafica tridimensionale, Compiz Fusion per la grafica dei desktop, Mosaico per la gestione di aziende, Joomla, Mambo, Typo3 CMS (Content Management System), software CMR (Customer Relational System), Moodle e Ilias e Docebo (italiano) per l'e-learning, c'è Open Office, Neo Office, centinaia di programmi per la gestione delle reti, la sicurezza delle comunicazioni, per la grafica, per la musica, per i video, giochi, software per i telefonini ecc.

Siamo cretini? Siamo dementi? Siamo scemi perché non guadagniamo? Ma perché nella vita bisogna per forza rapinare sempre gli altri? Non è meglio essere 'esseri umani' invece che ladri?
L'uso e l'affinamento e il miglioramento, in ogni campo dello scibile e di più nel software sono possibili solo se il codice si può scambiare e cambiare, perché così migliora con l'uso; col codice sorgente fornito col programma, chiunque può vedere cosa fa il programma, se si usa un programma compilato, exe=eseguibile, siete tanto sicuri che faccia solo quello che dice di fare?

Questo non significa essere pirati!!! Anzi. Abbiamo creato negli anni tanto software alternativo a quello "proprietario" da non poter giustificate i pirati. Non li amiamo. Li combattiamo, perchè sappiamo che tante persone ci vivono col software proprietario, giustamente e legittimamente, soprattutto quando è di buona qualità. Ma crediamo che se hai una alternativa invece di copiare che è la forma più rozza di andare avanti (anche nella vita), potresti perdere un po' di tempo della tua miserabile vita ad IMPARARE !!! qualcosa di nuovo studiando come usare un nuovo software, ed usarlo, invece di copiare del software proprietario.
E se, avendo risolto i tuoi problemi, hai modificato legittimamente un software, DEVI metterlo a disposizione degli altri che ne possono aver bisogno, per solidarietà UMANA !!! non per desiderio di ricchezza!

La ricchezza non consiste nel POSSESSO di beni, ma nella loro CONDIVISIONE (lo dice pure il buon Cristo: solo che io agnostico ne seguo i principi, molti di voi altri, ipocriti praticanti, ve ne scordate). Io non sono ricco se ho un sacco di cose, ma se le posso condividere con qualcuno, perché se sono solo: che le tengo a fare?
LE IDEE ED I PRODOTTI QUANDO E' POSSIBILE, VANNO CONDIVISI !!
E poiché FARE software significa FARE CULTURA essa cultura ha valore solo se condivisa. Ve lo immaginate un mondo in cui le conoscenze tecniche, scientifiche e mediche, le conoscenze stesse sulla vita, fossero chiuse e secretate? Ma che mondo sarebbe?
Questo non significa rapinare, copiare, diffondere cose rapinate e copiate. Anzi è esattamente il contrario.

Un breve paragone: nell'ottobre 2004 creammo il giornale del Liceo di Calitri. Poiché Word (Micro$oft) con cui erano scritti gli articoli stampava solo sequenzialmente, era inutilizzabile e dovemmo scegliere se: 1) - COMPRARE (!!) altro $oftware; 2)- craccare Word, decompilarlo, apportare le modifiche necessarie, ricompilarlo ed usarlo per in nostri scopi; 3) - usare software Open Source che già aveva tale prestazione attivata o potevamo attivarla senza problemi.
Nel primo caso eravamo forse (?) cretini, nel secondo PIRATI, nel terzo solo hacker cioè buoni programmatori.
Naturalmente scegliemmo di pubblicare il giornale con software Open S. modificato, e potemmo diffondere le modifiche per chi ne avesse avuto bisogno. Quelle modifiche erano un'idea del Liceo: la dovevamo brevettare e ce la dovevamo far pagare?
Poi per soddisfazione personale scrivemmo le modifiche a Word per fargli gestire le pagine di un giornale, ci riuscimmo con qualche sforzo, e NON POTEMMO DIFFONDERE la modifica perché saremmo stati denunciati per aver craccato un programma 'di proprietà'. Ora Vi chiedo: dal 2004 in quanti paesi e quante persone, quanta parte della popolazione mondiale poteva avvantaggiarsi da quella modifica se fosse stato possibile diffonderla (compreso Micro$soft)?

Ecco perché non 'brevetteremo' nessuna idea, se ne abbiamo avute, sulla radio, anzi abbiamo pensato di aggiungere a: "Un uomo: un voto!" la frasetta "un uomo: una radio!". Sapendo bene le implicazioni di tale affermazione: ve le immaginate miliardi di radio sulla rete?

Tanto per intenderci, per restare collegati! Perché vi voglio bene tutti!

EnzLu

(perdonate l'estensione dello scritto).

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Messaggio  A.DiCarlo Lun Giu 22, 2009 9:19 am

Ciao Enzo, complimenti per l'iniziativa. Avete pensato a brevettare l'idea? Non mancherà tempo che qualcuno ve la copi e sarebbe un peccato.
Penso che abbiate fatto tutto su scala artigianale; immagina di voler mettere in commercio un sistema simile, chiunque vorrà farlo dovrà pagarvi i diritti. I brevetti sono fondamentali per proteggere le proprie idee.
Comunque tienici aggiornati con i link da cui trasmettete.

A.DiCarlo

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Messaggio  enzlu Dom Giu 21, 2009 10:14 pm

Ringrazio:
OILE per le cose che dice, certo che deve avere la sua parte di 'gloria' e quando la presenteremo ufficialmente, allora tutti potranno dargli le pacche sulle spalle, perché anche se a scuola per molti 'è solo un onesto lavoratore di centrocampo' (per scelta sua, non per mancanza di capacità) è stato per il suo ruolo più prezioso del fattore di Marconi a Bologna;

JUNIO per le cose che ricorda, per quelle che dice, e per l'incitamento. Detto tra noi forse le mie lezioni, così adesso, all'impronta, sembra che non Ti abbiano fatto tanto bene (ma non so chi sei). Devo per rispetto aggiungere che gli ho sempre voluto un gran bene agli onesti lavoratori di centrocampo, anche (soprattutto) quando mi facevano arrabbiare; mi ricordavano troppo da vicino come ero io quando avevo la loro età.

Se questo miracolo terrà fede alle promesse, forse è il caso di dire che tutte le distanze si accorceranno e la comunità potrà essere così più 'densa!'.

Ciao, EnzLu

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Messaggio  Junio Dom Giu 21, 2009 9:04 pm

MITICO PROF!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
bellissima una radio irpina.......
mi ricordo quando papà mi parlava di quella radio fondata a calitri negli anni settanta da alcuni ragazzi che trasmettevano canzoni e dediche alle ragazze oppure quando lei ci raccontava che da giovane aveva costruito una radio e ci ascoltava le notizie della guerra del VietFottutoNam........
Spero che la radio irpina web vada a confie vele e sia una voce nuova e interessante per tutti gli irpini e per i ragazzi che studiano fuori così da sentirci tutti piu' vicini alla nostra terra!!!!!!!!!
Mi piace molto l'idea che avete avuto, spero che riusciate nel piu' breve tempo possibile a risolvere i problemi, per andare regolarmente in onda.
Sono sempre stato dell'idea ( per altro maturata durante le vostre lezioni al liceo ) che la RADIO è il mezzo tecnologico che riesce ad accomunare piu' persone e sopratutto un istituto di DEMOCRAZIA al servizio solo dei veri problemi sociali.
NON MOLLATE PROF(me lo avete insegnato a non mollare e a non lasciar cadere i propri sogni).......lasciateli perdere quelli che non vi stimano......pensate che neanche Galileo era visto di buon occhio per quello che faceva!!!!!!!!!!!!!!
Barra a dritta e vento in poppa!!!!!!!!!

(ex lavoratore di centrocampo...ragazzo orgogliso di essere calitrano....che non sta per il corso a sfottere!!!!!!!!!!)
Junio
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